Un’altra dimostrazione dell’efficienza partigiana fu l’occupazione per un’intera giornata – il 13 giugno – di Palazzuolo sul Senio da parte di un centinaio di uomini della 4ª Brigata Garibaldi. Oltre al recupero di un ingente quantitativo di armi dalla caserma dei carabinieri, si bruciano le liste di leva e 200 quintali di farina sono distribuiti alla popolazione.
14 giugno 1944 Anche a seguito delle precedenti azioni partigiane, circa 180 tedeschi provenienti da Moraduccio attaccano alle 5 del mattino la base garibaldina sul Monte Faggiola. Dopo un breve combattimento i partigiani riescono a sganciarsi senza perdite. Purtroppo, il comandante della Brigata Libero Lossanti Lorenzini e Andrea Gualandi Bruno, che nella notte precedente avevano sostato nella casa del prete di Bibbiana, durante uno spostamento per raggiungere il comando sono sorpresi da un’imboscata tedesca. Mentre Bruno riesce a fuggire seppur ferito, Lorenzini, gravemente ferito, cade, viene trascinato a valle, poi non se ne ha più notizia. Solo a guerra finita i resti saranno trovati in una macchia di rovi nei pressi di San Pellegrino. La guida della Brigata viene affidata a Luigi Tinti Bob che la conserverà fino alla Liberazione.