“E’ finita dunque; la tremenda avventura è finita! Mi getto su una sedia, con la gola arida, le membra spossate; vorrei riposare ma ecco delle voci che mi chiamano. Sono i compagni che mi vogliono salutare: Wilson, Chucchi, Milio, Sergio, Franco, ecc. Ci raccontano tante cose, ma tutto ci sembra ormai lontano, tutto è ormai finito. Le peripezie, i dolori e i sacrifici passati sono tutti dimenticati nel pensare che abbiamo liberata l’Italia, che anch’io ho dato il mio modesto contributo a questa liberazione, e ora tutte le nostre energie devono essere tese verso la ricostruzione; ora bisogna lottare nella legalità, ora bisogna educare, creare le coscienze. L’Italia ha bisogno che tutti i suoi figli siano uniti per garantire la rinascita, ed io fido nei miei compagni, fido nel popolo che ha sofferto e combattuto e sono certo che da esso scaturiranno le nuove energie per la rinascita dell’Italia”.
Con queste parole liberatorie – che speriamo essere di buon auspicio anche per la realtà odierna – Elio Gollini termina il suo diario redatto durante la lotta di liberazione.
Sabato mattina, alle 10.30 verrà presentato in Bim dal prof. Alberto Preti e da Fabrizio Tampieri che ne ha curato l’edizione assieme al sottoscritto.
Il Partigiano Sole. Diario e documenti 1943-1945
Elio Gollini, uno degli imolesi più limpidi di sempre