Monte Battaglia - 27-28 settembre 1944

Dopo avere sfondato la Linea Gotica al Passo del Giogo e subito dopo al passo della Futa, nella seconda metà di settembre del 1944, la 5ª Armata americana puntò su Firenzuola (FI) e proseguì in direzione di Castel del Rio e Imola. L’ultimo bastione naturale da superare era Monte Battaglia, tra Casola Valsenio (RA) e Castel del Rio. Dopo duri combattimenti il monte e le alture minori di Monte Carnevale e Monte Cappello furono conquistati dai partigiani del 3° battaglione, comandato da Carlo Nicoli, della 36ª Brigata Garibaldi. La mattina del 27 settembre su Monte Battaglia giunsero i fanti dell’88ª divisione USA, ai quali fu consegnato l’importante bastione.

Il comandante del 350° reggimento americano nel suo rapporto scrisse: «Il II° Battaglione si impadronì del Battaglia senza opposizione alle ore 14 circa, trovando la montagna presidiata da un battaglione di patrioti italiani». Nel pomeriggio dello stesso giorno i tedeschi contrattaccarono. Respinti, tornarono invano all’attacco il giorno dopo, poi il 29 e il 30.

I fanti americani ebbero il cambio da un reparto inglese. La battaglia si protrasse fino al 5 ottobre. Bloccando gli Alleati a Monte Battaglia, i tedeschi furono in grado di fermare l’avanzata del fronte che riprenderà il 9 aprile 1945.

I partigiani della 36ª Brigata furono disarmati, avviati nelle retrovie e la loro vittoria su Monte Battaglia ignorata nei bollettini di guerra alleati. Ha scritto uno storico americano: A dire la verità, benché i censori proibissero sul momento la notizia, truppe partigiane italiane operanti tra le linee in questo settore furono le prime ad occupare il Monte Battaglia, mantenendolo sino all’arrivo delle forze americane.

 Cà di Guzzo

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