Il Cln deve affrontare problemi che riguardano l’amministrazione della città, ancora sotto la giurisdizione del governo militare alleato (1) e la ricostruzione, specificamente l’organizzazione dei partiti, la formazione dei quadri e l’educazione alla democrazia delle masse popolari.
L’amministrazione civile alleata incarica il Cln di formare la giunta comunale che si insedia il 18 aprile 1945 e nomina sindaco il socialista Giulio Miceti, che ricopriva la stessa carica prima dell’instaurarsi del regime fascista.
La città è suddivisa dalle vie Emilia, Appia e Mazzini in quattro “settori” operativi, corrispondenti ai quattro rioni cittadini delimitati. I compiti preliminari sono il censimento degli eventuali alloggi disponibili e delle scorte di viveri, cui seguono la sistemazione degli sfollati nei locali vuoti già censiti o che si rendono disponibili dopo gli accertamenti, le requisizioni di mobili e suppellettili e il sequestro conservativo di abitazioni lasciate incustodite.
Nei giorni immediatamente seguenti la liberazione, l’opera di bonifica dalle mine tedesche (2) ha avvio ad Imola per iniziativa di Girolamo Costa che libera dagli ordigni esplosivi (3) le barricate erette dai tedeschi attorno alla città (4).
La giunta Miceti rimane in carica fino alle elezioni amministrative del 24 marzo 1946 (5). A Miceti succederà il maestro Amedeo Tabanelli.