La seconda guerra mondiale inizia il 1° settembre 1939 con l’invasione della Polonia da parte del Terzo Reich di Hitler e termina tra il maggio e il settembre del 1945 con la completa occupazione della Germania da parte delle truppe angloamericane e sovietiche e con il bombardamento atomico statunitense delle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki.
Il 10 maggio 1940 Hitler invade la Francia, che nel giugno è completamente sconfitta e in gran parte occupata. Il 10 giugno, quando la Francia sta ormai per crollare, entra in guerra l’Italia di Mussolini a fianco della Germania. Fin dall’inizio delle operazioni è evidente la totale impreparazione delle forze italiane a causa non solo di equipaggiamenti inadeguati, ma anche di insufficienti capacità strategiche e direttive. Il tentativo di conquistare la Francia meridionale fallisce. Le conquiste ottenute in Africa orientale e settentrionale vengono perse non appena gli avversari riescono a impostare una reazione. L’invasione della Grecia (1940) riesce temporaneamente grazie all’aiuto tedesco.
La disastrosa partecipazione dell’esercito italiano nella campagna di Russia, prima con il corpo di spedizione italiano in Russia (Csir) (1941) e poi con l’Armata italiana in Russia (Armir) (1942), la sconfitta di El Alamein (ottobre 1942) in Africa settentrionale per mano degli inglesi guidati dal generale Montgomery ed infine lo sbarco degli alleati in Sicilia il 10 luglio 1943 segnano il tramonto delle velleità di conquista del regime fascista e ne decretano la fine.