3.4 Occupazione tedesca e Repubblica sociale italiana

La situazione precipita e il governo italiano, riconosciuta l’impossibilità di contrastare la potenza avversaria, chiede l’armistizio alle forze alleate anglo-americane, che verrà comunicato ufficialmente l’8 settembre 1943. L’Italia entra nel caos: l’esercito si sfascia; il re, Badoglio, i capi militari lasciano Roma; il paese si spacca in due.

L’esercito, abbandonato a se stesso, senza ordini e direttive superiori, sia in Italia sia sui fronti esteri, è allo sbando senza potersi opporre agli attacchi dell’esercito tedesco (Wehrmacht) che ora, divenuto il nemico, pone sotto il proprio controllo circa i due terzi della penisola, da Salerno alle Alpi (1).

Il 12 settembre un commando tedesco libera Mussolini dalla prigione sul Gran Sasso e il 23 settembre si forma nell’Italia del nord un nuovo stato fascista, la Repubblica sociale italiana (Rsi), detta anche di Salò. La Germania riconosce alla Rsi il possesso formale delle aree occupate, fatta eccezione per due zone annesse al Reich tedesco: Alpenvorland (provincie di Trento, Bolzano e Belluno) e Adriatisches Küsterland (provincia di Udine, Gorizia e Trieste e le città di Pola, Fiume e Lubiana).

Imola

Il 13 settembre 1943 una guarnigione tedesca prende possesso della città e di lì a poco ogni settore della vita pubblica è amministrato dalle truppe tedesche (2). Le prime misure cui fanno ricorso sono l’ordine di consegna delle armi (3,4) e di ripresa del lavoro nelle industrie.

In ottobre si insedia, al posto del podestà, un commissario prefettizio.

Il 10 ottobre inizia la pubblicazione il settimanale della Repubblica sociale “La Voce di Romagna” caratterizzato da una profonda violenza ideologica con al proprio interno vere e proprie liste di proscrizione (5).

Il 3 dicembre 1943, avendo il giornale “La voce di Romagna” riportate le proteste di alcuni fascisti imolesi contro gli ascoltatori di radio Londra, il commissario di pubblica sicurezza dispone il blocco degli apparecchi radio sulla frequenza dell’emittente di Stato (6).

3.3 Caduta di Mussolini

3.5 Resistenza dell’esercito italiano