Una mostra che dialoga con le giovani generazioni mediante i loro linguaggi. “Quando abbiamo saputo del trasferimento della sede – afferma Roberto Fabio Baroni, presidente del Cidra – il nostro primo pensiero è stato quello di reinterpretare il percorso espositivo. Dovevamo allargare l’arco cronologico per permettere di contestualizzare meglio il periodo storico ai nostri principali referenti: gli studenti delle scuole inferiori e superiori del territorio; nello stesso tempo dovevamo fare i conti con una superficie di gran lunga inferiore. E’ nata così l’idea di condensare le immagini e i contenuti in alcuni punti multimediali. Quattro sono infatti i punti video: due in cui si potranno vedere filmati originali, documenti e fotografie ed altri due interattivi: un touch screen ed un proiettore touch che permetteranno di navigare in modo autonomo su mappe e schede di approfondimento”.
La prima sala, che sarà inaugurata sabato prossimo alle 17, contiene tre sezioni che delineano un lasso di tempo compreso tra il 1918 e il 1943. Ogni sezione è seguita da alcune sottosezioni che permettono due gradi di lettura: uno nazionale ed uno prettamente imolese. I testi saranno collegati alle immagini dei pannelli, ai video ed alle tre bacheche.
Il visitatore potrà man mano prendere coscienza della genesi del movimento fascista, della sua trasformazione in un regime totalitario, delle guerre di espansione coloniale fino alla disfatta del nostro esercito nella seconda guerra mondiale con il conseguente sbarco alleato sul suolo italiano e gli incessanti bombardamenti sulle città. Un quadro che provocherà la caduta di Mussolini il 25 luglio e la successiva nomina del maresciallo Badoglio alla guida del governo.
E’ stato un progetto – conclude Baroni – che ha richiesto una grande profusione di energie, sia da parte nostra, sia da parte del Comune di Imola (a cominciare dal Sindaco e dall’assessora Marchetti) che qui ringrazio assieme alla Regione Emilia-Romagna. Molte sono state le professionalità che si sono impegnate nella realizzazione, una su tutte è quella dell’architetto Daniele Bellini che ha progettato l’allestimento e coordinato i lavori di montaggio con una passione contagiosa. Non rimane quindi che invitare tutti i cittadini all’inaugurazione della mostra e metterci subito al lavoro per realizzare la seconda sala.